Il Teatro Flaiano aprì i battenti nel novembre 1928 con il nome di Teatro dei Fanciulli, un piccolo teatro dedicato a spettacoli per bambini. Fu fondato da Gioacchino Flamini, allora presidente del Circolo Savoia, con l’idea di portare in scena fiabe e racconti per il giovane pubblico. Nel 1934 la gestione passò alla moglie di Flamini e il teatro continuò la sua attività con spettacoli come Cenerentola, Cappuccetto Rosso e Il gatto con gli stivali.
Situato nel cuore di Roma, in Via di Santo Stefano del Cacco 15, il teatro era un luogo intimo e raccolto, con circa 140 posti a sedere. In questi anni, si affermò come un esperimento originale nell’ambito dell’intrattenimento per l’infanzia, con spettacoli pensati per educare e affascinare i più piccoli.
Nel 1944, in un'Italia segnata dalla guerra, il teatro cambiò identità diventando il Teatro Arlecchino. Da spazio per l’infanzia, si trasformò in un punto di ritrovo per artisti e intellettuali, diventando uno dei luoghi più vivaci del dopoguerra. Tra gli habitué figuravano Anna Magnani, Valentina Cortese, Luchino Visconti, Vittorio Caprioli, Monica Vitti, Valeria Moriconi e molti altri.
La direzione artistica fu affidata all’attore romano Aldo Fabrizi, che contribuì a rendere il teatro un salotto culturale frequentato da registi, scrittori e pittori come Federico Fellini, Ennio Flaiano, Renato Guttuso, Marcello Marchesi e Vittorio Metz. In questi anni si affermò come un luogo di sperimentazione teatrale e satirica, ospitando spettacoli di rivista, cabaret e prosa impegnata. Nel 1946, il teatro ospitò la prima assoluta de La guerra spiegata ai poveri di Ennio Flaiano, che segnò l’inizio della sua collaborazione con lo spazio.
Negli anni ’50, il Teatro Arlecchino divenne anche un set cinematografico: Totò girò qui alcune scene dei suoi film comici. Parallelamente, ospitò giovani talenti come Dario Fo, Franca Rame e un allora esordiente Gigi Proietti, che si esibì con sketch satirici.
Nel 1969, il teatro venne ribattezzato Teatro Ennio Flaiano, in omaggio allo scrittore e sceneggiatore abruzzese che aveva contribuito alla sua fama con il teatro tascabile e la sperimentazione drammaturgica. La nuova gestione vide esibirsi interpreti di primo piano della scena teatrale italiana come Giorgio Albertazzi, Carmelo Bene, Mario Maranzana, Mario Scaccia e Luigi Vannucchi.
Negli anni ’90, il Comune di Roma affidò la gestione alla Teatro e Società S.r.l., guidata da Pietro Mezzasoma, che restaurò completamente la struttura. Successivamente, la direzione artistica passò a Maurizio Costanzo, che arricchì il cartellone con spettacoli brillanti e produzioni di successo.
Nel 1997 la gestione fu assunta dalla società Pros.i.t., con Rossana Siclari alla direzione artistica. Sotto la sua guida, il teatro lanciò il progetto “Piccola Lirica”, un format innovativo che proponeva opere liriche ridotte a 90 minuti, con piccoli ensemble musicali e cantanti dal vivo. Questa iniziativa attirò l’attenzione della stampa internazionale e fu lodata per la sua capacità di rendere l’opera accessibile a un pubblico più ampio.
Dal 2018 la direzione artistica è affidata ad Antonello Avallone, che ha introdotto nel cartellone spettacoli di prosa classica e contemporanea, laboratori teatrali e una programmazione attenta ai nuovi linguaggi scenici.
Il Teatro Flaiano sorge in un’area di grande interesse storico: Via di Santo Stefano del Cacco, nel rione Pigna, prende il nome da una scultura romana raffigurante probabilmente il dio Thot in forma di babbuino, soprannominato dai romani “Macacco” o “Cacco”.
L’edificio attuale del teatro è incastonato in un tessuto urbano seicentesco-ottocentesco e potrebbe trattarsi di un palazzetto preesistente adattato a sala teatrale nel 1928. La facciata è semplice e sobria, con un piccolo timpano triangolare e l’insegna “Teatro Flaiano” in caratteri metallici.
All’interno, la sala principale ha una platea con circa 140 poltroncine in velluto rosso e una galleria superiore. Il palcoscenico è di dimensioni contenute, ideale per rappresentazioni di prosa e musica da camera. Nel 1990, una ristrutturazione completa ha modernizzato l’impiantistica, mantenendo lo stile raccolto da “piccolo teatro all’italiana”.
Nel corso della sua storia, il Teatro Flaiano ha ospitato alcuni dei più grandi nomi del teatro italiano. Tra gli attori e registi che hanno lavorato qui si ricordano Anna Magnani, Luchino Visconti, Monica Vitti, Vittorio Gassman, Dario Fo, Franca Rame, Gigi Proietti, Giorgio Albertazzi, Carmelo Bene, Mario Scaccia, Luigi Vannucchi, Ottavia Piccolo, Paolo Poli, Glauco Mauri, Maurizio Micheli, Franca Valeri, Luca Barbareschi e molti altri.
Numerose compagnie hanno trovato qui una casa temporanea, come la Compagnia Donati-Olesen, specializzata in umorismo surreale, e la Compagnia della Rancia, che ha presentato il musical Nunsense.
Il Teatro Flaiano ha ospitato eventi di grande rilevanza culturale, tra cui:
Un aneddoto curioso riguarda il periodo della pandemia Covid-19: nel 2020, il teatro mantenne simbolicamente accesa una luce di cortesia sul palco come segno di speranza, con un cartello all’esterno che riportava una celebre frase di Flaiano: “Coraggio, il meglio è passato”.
Dal 2025, la gestione e la valorizzazione del Teatro Flaiano sono affidate alla Fondazione Arnklit ETS, ente del Terzo Settore impegnato nella promozione delle arti performative, nella diffusione della cultura teatrale e nel sostegno ai giovani talenti.